Rosso o nude; matte o cremoso; liquido o stick: tante varianti ma un solo prodotto… a voi la scelta!

Nella mia lunga carriera da “beauty products hunter” sono sempre andata alla ricerca del prodotto “assoluto”, quello da ricomprare o da acquistare in stock, quello che “se va fuori produzione faccio causa al brand”.

Ma tanto sforzo è stato brillantemente ripagato: negli anni sono infatti riuscita ad affezionarmi al fondotinta (Charlotte Tilbury su tutti: ecco quello che “mai più senza”); al bronzer (rigorosamente Hoola di Benefit); al mascara (Diorshow di Dior). Tuttavia, se sulla cipria sto ancora lavorando, pur avendo ristretto il campo su un paio di prodotti che se la battono a pari merito, da sempre un grande dilemma mi perseguita: esiste il rossetto con la “R” maiuscola? Sarò mai in grado di trovarne uno al quale assegnare un posto speciale nella mia postazione trucco?

Ad oggi la risposta, ahimè, è no ma ciò non è da leggersi in chiave negativa, anzi! Quella del rossetto “assoluto” è una faccenda complicata perché, diciamoci la verità, la nostra pelle – mista, secca o grassa – ci dovrebbe indirizzare verso la scelta del fondotinta più adatto a noi; in base alla nostra carnagione possiamo “azzeccare” il bronzer che meglio si uniforma con il nostro incarnato; sul blush la scelta è ampia ma le opzioni tendenzialmente si riducono a colori tendenti al rosato vs tonalità più vicine al pesca (a noi scegliere). Anche sul mascara dovremmo potercela cavare senza troppi problemi: in base all’effetto desiderato ci orientiamo su quello volumizzante o allungante o, se il dubbio ci attanaglia, sul prodotto che promette entrambi i risultati.

Ma chi ci dice quale rossetto indossare? Nel mio caso a decidere sono un paio di fattori: l’umore e l’outfit. Il primo è piuttosto altalenante, varia in base alle stagioni e alle condizioni meteorologiche ed è soggetto a cambiamenti spesso repentini. Il secondo dovrebbe lasciarmi meno margine di manovra  perché sono una grande sostenitrice del look total black di cui è costituito il 99% del mio guardaroba ma ciò non è comunque sinonimo di stabilità perché c’è sempre quell’1% che ogni tanto fa la sua comparsa.

Per questo motivo sono diventata una collezionista seriale di rossetti che abbracciano più o meno tutte le gradazioni del rosso esistenti sul mercato.  Ma questa mia plurisecolare esperienza mi ha anche permesso di stilare una personalissima classifica della quale fanno parte quei rossetti che ho almeno acquistato due volte e che a fasi alterne si sono aggiudicati il titolo di prodotto “must have” del mese, dell’anno, del periodo.

Come classifico i rossetti: il mio metodo semi – scientifico

Gli esperti del settore suddividono i rossetti in 5 grandi gruppi, in base al finish ovvero all’effetto che garantiscono sulle labbra: cremoso, satinato, velvet, matte o opaco, metallico o perlato. La differenza tra questi “gruppi” è data in particolare modo dalla consistenza e dalla durata del rossetto: i matte e i velvet “resistono” diverse ore senza bisogno di alcun ritocco ma di contro rischiano di seccare le labbra (non tutti ma un buon 80% sì). I rossetti satinati, cremosi e perlati sono decisamente più morbidi ma tendono a scomparire dopo qualche ora.

Altro criterio degno di menzione è dato dal formato ma in questo caso si individuano due categorie: rossetti in stick vs tinte.

Nel mio caso però la faccenda è molto più semplice. Per scegliere un rossetto mi baso su due principi: quello dell’esclusione e quello del colore.

  1. Il metodo dell’esclusione: per la categoria “finish” elimino a prescindere tutti i prodotti che si avvicinano all’effetto “glossy” o vagamente brillante, perciò il gruppo “metallico o perlato” non ha mai trovato la mia approvazione. Per la categoria invece “formato” non sono una fan dei pennelli (lo si capisce dal mio contouring sempre un po’ “arrangiato”): per questo motivo via le tinte!
  2. per quanto riguarda il principio del colore, in base al mio gusto personale e anche alla tonalità del mio incarnato mi oriento sempre su prodotti che rientrano nella gamma del rosso, da quello più deciso (rosso “Ferrari” per intenderci) a quello più “soft” (rosso corallo). Più complicato il mio rapporto con il colore rosa che tuttavia non escludo a priori, purché sia tendente al cipria.

Come si traduce tutto questo in un acquisto? Vediamolo insieme!

Partendo dal presupposto che non amo le vie di mezzo, riduco subito a due i gruppi riguardanti il finish del rossetto: o decido di acquistarne uno a lunga durata o generalmente vengo folgorata dalla consistenza morbida e delicata di un prodotto. Risultato: la scelta cade sempre su rossetti in stick matte o cremosi. Se poi nel mezzo ci finisce anche un velvet o un satinato poco importa!

  • Rossetti matte: come si presentano, pro e contro e quelli che indosso

Colore intenso, pigmentazione “estrema” e consistenza decisamente vellutata. La loro durata è impeccabile: messi al mattino resistono fino a sera senza alcun bisogno di ritocco. Avendo una carnagione molto chiara e truccando gli occhi in maniera molto “basic” trovo che un rossetto matte bello deciso dia molta luminosità al viso senza appesantire il makeup. Per questo motivo lo utilizzo spesso anche di giorno ponderando accuratamente la scelta dell’outfit che, soprattutto in questo caso, è rigorosamente nero (con qualche eccezione per le scarpe).

Plus dei rossetti matte è dato sicuramente dato dalla durata, anche a prova di drink (qualità che ho “voluto” appositamente testare più volte). Grazie al loro finish sembrano letteralmente “stampati” sulle labbra e lì rimangono. Tuttavia sconsiglio di indossarli tutti i giorni perché a lungo andare tendono a seccare le labbra, aspetto che accomuna un po’ tutti i prodotti che presentano questo finish.  In alternativa, suggerisco – a chi a tempo – di applicare prima un bel prodotto idratante (ad esempio un balsamo labbra) che, senza interferire sulla durata del rossetto previene effetti indesiderati.

I miei preferiti: Lancôme Drama Matte 505; MAC Russian Red 06; Bobbi Brown Boss Pink; Charlotte Tilbury Carina’s Love

  • Rossetti Cremosi: effetto sulle labbra, pro e contro, i miei “must – have” 

Dei rossetti cremosi c’è poco da dire: sono quelli più diffusi, quelli che immediatamente ci rimandano all’idea di rossetto per eccellenza. Delicati e molto confortevoli sulle labbra rappresentano un grande classico nel mondo del makeup. Per quanto mi riguarda, un rossetto cremoso non deve mai mancare nella mia borsa anche perché, come insegna la mia regola del 5:5, le labbra per me devono sempre essere “vestite” anche quando si ha poco tempo. E se l’applicazione di un prodotto matte richiede una certa accortezza, un rossetto in crema ci semplifica nettamente la vita: si stende in poco tempo e con estrema facilità.

Grande “pro” dei rossetti cremosi è sicuramente la texture molto morbida e l’idratazione che quindi garantiscono alle labbra. Punto a loro sfavore è invece dato dalla durata: rispetto ai matte tendono a sparire dopo poco tempo pertanto devono essere ritoccati almeno un paio di volte al giorno. Ma non disperiamo! Anche in questo caso è possibile ovviare al problema applicando sulle labbra un primer specifico che prolunga la durata del rossetto esattamente come fa il classico primer da utilizzare prima del fondotinta.

I miei preferiti: Charlotte Tilbury Stoned Rose, Charlotte Tilbury Walk of Shame, Givenchy Rouge Interdit


Chiaramente la scelta di un rossetto è molto personale, dettata da tanti fattori, in primis il colore. Nel mio beauty, in borsa o quando viaggio non deve mai mancare il classico rosso deciso che ci salva una serata anche quando il resto del makeup è andato e il classico nude da applicare nelle situazioni di estremo ritardo o quando vogliamo dare una nota di colore alle labbra senza essere però troppo pretenziose.

Detto questo, continua la mia ricerca verso il rossetto della vita. To be continued…